Camminare, ovvero il naturalissimo "gesto deambulatorio di spostamento umano", è un'attività fisica-motoria "auspicabile" a bassa intensità e alto volume, di tipo ricreativo-amatoriale, tra le più diffuse al mondo.
In quanto tale, alla camminata vengono attribuite sostanzialmente 3 funzioni principali: aumentare il consumo energetico – utile al controllo del peso, quindi per mantenerlo o per dimagrire – allenare l'organismo – dal punto di vista aerobico – e ridurre lo stress psicologico.
Spesso vengono definite genericamente "camminata" attività più specifiche o differenti come: la camminata veloce, il walking, il nordic walking, il trekking e le semplici passeggiate. C'è da dire che, a differenza delle attività affini o degli sport propriamente detti come il running, la marcia, il jogging, il footing ecc, quello del camminare è considerato un gesto più naturale, tecnicamente meno "impegnativo" e fisicamente meno "impattante"; ciò non toglie che richieda comunque calzature appropriate e, possibilmente, un abbigliamento adatto. Per questo, la maggior parte degli allenatori e dei personal trainer suggerisce di camminare soprattutto a coloro che hanno poca dimestichezza con i gesti atletici propriamente detti oppure a chi è in condizioni di maggior suscettibilità – riabilitazione post-infortunio, presenza di paramorfismi o dismorfismi che possono aggravarsi con la corsa, prevenzione dell'osteoporosi, grandi obesi ecc.
Camminare fa dimagrire: giusto o sbagliato? La risposta giusta è "dipende".
Camminata e dimagrimento
Camminare permette di consumare una quantità di energia superiore alla sedentarietà, ma decisamente inferiore rispetto alla corsa.
L'effetto dimagrante dipende soprattutto dal bilancio calorico, quindi dalla dieta. Per di più, camminare per dimagrire ha un'efficacia che varia in base a:
- Carico allenante: dato da intensità e volume; l'intensità, nella camminata, è data dalla velocità e dall'inclinazione del suolo
- Caratteristiche soggettive: maggiore è il grado di eccesso ponderale (o comunque il peso), superiore è il consumo energetico della camminata.
- In linea di massima, il consumo energetico della camminata si attesta tra poco meno di 200 e oltre 500 kcal / ora.
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Consigli utili per iniziare l’allenamento di camminata
- Iniziare progressivamente: è un errore comune sottovalutare l'attività di camminata, soprattutto veloce e in pendenza, iniziando con carichi di allenamento eccessivi. Il rischio è quello di andare incontro a dolori muscolari intensi (DOMS) o, nella peggiore delle ipotesi, ad infiammazioni acute come la fascite plantare, sindrome della bandelletta ileotibiale ecc
- Prediligere percorsi misti, o comunque non totalmente costituiti da asfalto o cemento. Una superficie troppo dura aumenta i rischi di cui sopra
- In caso di forte sovrappeso, enfatizzare l'inizio con progressività
- Utilizzare calzature appropriate: la scelta delle scarpe per camminare è determinante. Queste possono incidere pesantemente sulla trasmissione del carico ripetitivo a livello delle caviglie, delle ginocchia, della coxofemorale e del rachide – fino alla cervicale. Non è facile comprendere quale tipo di scarpa si presti maggiormente alle proprie caratteristiche antropometriche; è quindi buona norma, almeno dall'inizio, affidarsi ad un professionista. In linea generale, le scarpe per camminare non sono identiche a quelle per correre. È pur vero che, a conti fatti, è la comodità che conta; se calzando risultano adeguate, anche queste ultime possono venire impiegate allo scopo
- Non associare alla camminata diete squilibrate, come le low-carb: i glucidi sono essenziali al corretto funzionamento del metabolismo e al dimagrimento nel lungo termine
- Prediligere un abbigliamento tecnico, traspirante e termico: lasciar evaporare il sudore e mantenere la giusta temperatura contribuisce ad ottimizzare la prestazione sia nel periodo estivo che invernale
- Idratarsi: soprattutto quando la sudorazione è abbondante, idratarsi correttamente – meglio se integrando con magnesio e potassio – risulta determinante per garantire efficacia ed efficienza.
- Valutare periodicamente l'andamento del peso: non troppo di frequente, ma almeno una volta al mese, per constatare se la strategia sta dando i suoi frutti.
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